venerdì 29 agosto 2014

al nonno




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firmato loretta mariani
 
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firmato loretta mariani
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firmato loretta mariani
 

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firmato loretta mariani
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documenti



martedì 26 agosto 2014

chlorophytum (nastrino o falangio)

ne ho un bellissimo vaso sul davanzale, non mi chiede nulla se non qualche annaffiatura ed un po di concime ogni tanto.
è sempre verde, perenne, rusticissima e di facile propagazione, basta staccare le buttate e ripartire con nuovi vasi. ne esistono numerose specie, la mia ha le foglie completamente verdi ma ne esistono con foglie bianche al centro o viceversa bianche sul bordo, ecc ecc.
dal centro della pianta si sviluppano degli steli che portano i fiori e sulle estremità alcune foglioline che crescendo serviranno a moltiplicare la pianta; se ogni tanto non stacchiamo queste buttate dal centro delle roselline partiranno nuovi steli dando alla pianta l'effetto di una cascata di foglie molto coreografica. se riesce ad entrare nelle vostre grazie riuscirete a riempire molti vasi nel giro di poco tempo.
la mia pianta vive sul davanzale esterno, il sole la illumina solo la mattina, l'inverno la riparo all'interno. non richiede molta acqua, una o due volte alla settimana bastano, gradisce una bella nebulizzazione fogliare ogni tanto.
come per tutte le mie piante coltivate in vaso il terriccio lo preparo da me con letame maturo e sabbia di fiume.
la ripulitura di quest'anno mi ha permesso di preparere una decina di nuovi vasi.






maggio 2015: il vaso che avevo sul davanzale e che ho spostato a primavera in una zona parzialmente soleggiata del campo presenta uno strano rigonfiamento, una spanciatura sui lati lunghi, penso sia il caso di effettuare un rinvaso ma quello che mi attende è un'ora di lavoro vero...



ho dovuto prendere in coltello, tagliare in varie parti il pane di terra che di terra non ne aveva più e realizzare altri 10 vasi, stavolta per divisione di ceppo, consumato un intero ballino di terriccio da 50 litri.

sabato 23 agosto 2014

nocciolo rosso

Corylus Maxima "Purpurea", nocciolo rosso, come per tutti i noccioli prendiamo i polloni che emette alla base per procedere alla  riproduzione mentre io son voluto partire dalle talee.




ne ho fatte un centinaio a fine inverno, quando la pianta incomincia a muovere con la fioritura, tante piccole talee legnose di 20-30 cm di lunghezza, uno spettacolo di colore quando hanno incominciato a schiudere le gemme, l'unico problema è che hanno retto poco più di un mese e dopo si sono afflosciate le buttate e subito seccate.
ho riprovato a fine estate sfruttando un angolino in fondo al campo lungo un solco dell'acqua molto ombroso in cui ho sistemato anche altri tipi di talee quali kiwi e rosa, per contro ho messo anche delle talee in vaso aiutate da un prodotto radicante liquido, questo è il risultato dopo 2 mesi, quasi tutte attaccate.



sono già state concimate con un prodotto per piante verdi utilizzando la metà della dose indicata in confezione.
come terriccio per il vaso ho usato letame molto maturo tagliato al 50% con sabbia di fiume.

OTTOBRE 2014: in una splendida giornata di sole ho prelevato i polloni radicati da trapiantare in vaso




martedì 19 agosto 2014

talee di kiwi

dalle mie parti è un problema tenere un frutteto, grande o piccolo che sia, a causa dei numerosi nemici animali, caprioli in primis ma ho visto anche dei tassi alzarsi e scuotere le piante di melo per far cadere i frutti, o la volpe ed il cinghiale per l'uva, o semplicemente vespe e bofonchi per pesche e fichi, merli per i ribes e l'uva spina.......
una pianta che invece non interessa a nessuno ma che regala cassettate di frutta per l'inverno è il kiwi.
quando mi regalarono le prime due piante non avevo ancora finito di ripulire il campo e quindi le posizionai nel primo buco libero che però era (è) molto ombroso e umido; sono di natura parecchio vagabondo e quella posizione momentanea diventò definitiva. le piante vennero sorrette da una pergola di pali di castagno e la stagione successiva le piante si svilupparono rigogliosamente, talmente tanto bene che l'autunno seguente comprai un'altra femmina....da qui un crescendo di produzione tanto che dopo 5 anni riesco a cogliere anche 200 frutti da sole due piante.

per tre anni ho provato a fare talee con i rami di potatura primaverile, germogliavano subito ma subito deperivano.

ho questa volta voluto provare a fare talee estive come con le rose, a luglio, posizionandole sulle rive umide di un solco molto molto ombroso, son passati quasi due mesi e qualche risultato si vede anche se la percentuale di attecchimento è molto molto bassa, su una trentina di rametti sia maschili che femminili solo una decina ha ingrossato le gemme e ributtato.
sono partito da potature di contenimento, dai rami pelosi rossi e da tutti quei rametti che per un motivo o per l'altro sarebbero stati asportati a primavera, li ho accorciati a circa 30 centimetri lasciandogli una foglia solo per le sue funzioni vitali. il rametto deve essere corto perchè essendo la talea priva di radici non ha la forza per portare linfa in alto.



dopo oltre 20 giorni di stand-by le foglie sono sempre verdi e questo mi fa sperare...dopo un mese la foglia secca, la gemma si ingrossa e spuntano le prime foglioline. nel giro di 10 giorni vediamo il nuovo rametto crescere di prepotenza e di potenza, resta da vedere come matura il legno di qui all'autunno. se tutto va bene a primavera sposto le piante nella nuova postazione per un nuovo impianto di kiwi.


questi sono alcuni risultati delle talee di luglio, trapiantati in vaso a fine novembre:




venerdì 15 agosto 2014

margotta di fico

un ramo spuntato in una posizione non idonea doveva essere tagliato ed essendo una buona pianta di fico nero ho deciso di aspettare un anno ancora e provare a realizzare una margotta. ho così "strozzato" il fusticino con un giro di filo di ferro, ho preso una mezza bottiglia di plastica con cui  ho vestito il rametto e l'ho riempita di letame molto maturo tagliato con della sabbia....ed ho aspettato.....siamo al 22 di marzo 2014.


aspetta aspetta ho cominciato a fare margotte anche su altre piante (susino e melo) affinando la tecnica. intanto passano i giorni e le fotografie aumentano....




il 6 di giugno si vedono le prime radici, la stagione inclemente sempre piovosa aiuta il terriccio a non asciugarsi ed il completarsi della chioma non fa riscaldare il vasetto al sole...il fogliame della margotta si sviluppa regolarmente ed anche i frutticini crescono promettendo la loro raccolta.
non resta che aspettare ottobre-novembre per procedere al taglio del ramo e porre la nuova pianta a dimora. 

aggiornamento ottobre 2014: stasera la mettiamo in un vaso




maggio 2015: una volta rinvasata la pianta era "avanzato" anche un pezzettino di legno sotto la margotta che una volta tagliato è stato piantato a fianco della pianta nel solito vaso diventando di fatto una talea, vi presento il risultato...